Manuela Maroli ( Torino, 1982 ) è un'artista interdisciplinare, opera nelle arti visive e performative, esprimendosi in particolare con la Body art estrema fin da adolescente, e con la Performance art. 

 

Nella sua ricerca esplora i temi dell'esclusione, della diversità, dell'identità e del ruolo della donna nelle società patriarcali con ampio interesse rivolto all'erotismo. Manuela compie dei veri e propri riti collettivi, nella visione di una funzione catartica dell'arte. Nelle sue azioni spesso provoca il pubblico, che è chiamato non solo ad assistere alle sue performance, ma a parteciparvi in maniera attiva, spesso portando un contribuito notevole nella riuscita delle stesse. 

​

Attraverso il corpo narra le esperienze più intime del suo vissuto e dei moti interiori dell'essere umano. Un lavoro che è frutto di una ricerca continua che la porta ad esplorare, al tempo stesso, il corpo sociale e le relazioni umane. 

 

L'attività di Manuela è in continua evoluzione e si sta dedicando ad altre forme d'arte, intrecciandole nella pratica performativa, quali la fotografia, i collage e le installazioni. 

​

​

Fonda nel 2014 il collettivo artistico Svergin_Arte, è membro co-fondatore del collettivo internazionale "The other society" dal maggio 2015. Ha partecipato nel 2015 alla Biennale di Anzio e Nettuno per la sezione "InVideo - arte, poesia performativa" curata da Ugo Magnanti e nel 2017 alla Biennale Internazionale di Bari, curata dal Maestro Miguel Gomez.

 

 

Nel 2017 fonda la piattaforma internazionale "I support Performance Art", volta a creare progetti curatoriali nell-ambito della Body Art e della Performance Art. 

​

​

​

​

​